La storia di Boavista comincia poco prima del 1500. Quando arrivarono i primi portoghesi nel 1456, le isole di Capo Verde erano completamente disabitate e ricoperte di vegetazione. A causa della presenza umana e della degradazione dei pascoli, l’ambiente si è lentamente deteriorato nel corso degli anni e la lontananza dell’arcipelago dalla terraferma nonchè la vicinanza al Sud America hanno portato il paese a svilupparsi in modo completamente diverso dal resto dell’Africa. Nel 1462 i portoghesi fondarono la città di Ribeira Grande sull’isola di Santiago (oggi Cidade Velha). Per costruire furono utilizzati schiavi natii della costa occidentale dell’Africa e Capo Verde diventò un facile punto di partenza per le navi che commerciavano schiavi tra America e Europa.
La storia di Capo Verde è costellata di invasioni piratesche. Sir Francis Drake, noto corsaro inglese, saccheggiò la capitale nel 1586. Fino al 1747 l’arcipelago rimase sotto il dominio portoghese e prosperò fintanto che la prima delle numerose siccità mise in ginocchio l’agricoltura. L’eccessivo sfruttamento degli allevamenti e il feroce disboscamento non fecero altro che peggiorare le cose, impedendo alla scarsa umidità residua del terreno di fertilizzare i campi. Tre pesanti carestie gravarono per due secoli e provocarono la morte di più di 100.000 persone. La madrepatria portoghese dal canto suo non inviò mai aiuti durante questo nefasto periodo. L’economia locale, basata principalmente sulla tratta degli schiavi, subì un brusco calo verso la fine del XIX secolo, portando il paese ad orientarsi ad una diversa e più moderna attività economica, basata sull’agricoltura e sulla pesca.